Elogio alla Follia


La testa, il volto, il cuore, le mani, le orecchie, sono tutte parti del corpo sommamente degne, nessuna di queste, pero’, e capace di generare un uomo o una donna. Solo un membro dall'aspetto ridicolo e’ in grado di farlo e guarda caso e’ impossibile nominarlo senza mettersi a ridere.

D'altra parte nessuno si metterebbe al collo il cappio di un matrimonio se non fosse alquanto impazzito e nessuna donna entrerebbe nel letto di un uomo se pensasse ai dolori del parto e ai fastidi di allevare i figli. La vita, quindi, e’ bella solo quando non si ragiona

[…]

Se uno tentasse di strappare la maschera agli attori che sulla scena rappresentano un dramma, mostrando agli spettatori la loro autentica faccia, forse che costui non rovinerebbe lo spettacolo meritando di esser preso da tutti a sassate e cacciato dal teatro come un forsennato?
Di colpo tutto muterebbe aspetto: al posto di una donna, un uomo; al posto di un giovane, un vecchio; chi prima era un re, d'improvviso diventa uno schiavo; chi era un Dio, ad un tratto appare un uomo da nulla.

Dissipare l'illusione significa togliere senso all'intero dramma. A tenere avvinti gli sguardi degli spettatori è proprio la finzione, il trucco. L'intera vita umana non è altro che uno spettacolo in cui, chi con una maschera, chi con un'altra, ognuno recita la propria parte finché, ad un cenno del capocomico, abbandona la scena.
Costui, tuttavia, spesso lo fa recitare in parti diverse, in modo che chi prima si presentava come un re ammantato di porpora, compare poi nei cenci di un povero schiavo.

Certo, sono tutte cose immaginarie; ma la commedia umana non consente altro svolgimento.
 

[Erasmo da Rotterdam – Elogio alla Follia]

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