S'io fossi cieco…

"Primo anno da liceale, primo anno da fidanzato, primo anno da liceale fidanzato… la miriade di sensazioni che portano questi status neanche la immaginate. Tutto così confuso, complesso, piacevole e disgustoso." 
 
Iniziava così quel post di circa 3 anni fa. Avevo appena finito le medie, il mondo correva veloce e io provavo a stargli dietro. E sembra assurdo pensare che da quella tiepida notte di metà settembre siano passate già 3 primavere. 
Non sono neanche l'ombra del Francesco che scrisse quelle righe, sono cambiate tante di quelle cose che il blog portebbe tranquillamente portare il nome di qualcun'altro… ma questa sera non è di me che voglio parlare.

Perchè stasera parlerò di Conte, Colella, Biancarosa, Caroprese, Babele e via dicendo.
Perchè anche se il terzo anno è andato a farsi benedire assieme agli altri due, certe sensazioni restano, certi momenti, certe persone hanno già lasciato la loro firma nella tua adolescenza…
E visto che si tratta di un post sicuramente diverso dagli altri, mi sono anche sprecato con l'html. Quindi, per ingrandire le foto, basta cliccarci sopra!

Let's start!

 

 
 

Certe foto, come questa qui, non perdono mai la loro verve.
Ogni volta che le guarderai ti sembreranno sempre vive, rumorose, graffianti come nel momento in cui le hai scattate… sembra voglian parlare, dirti qualcosa, che magari il tempo non è andato tutto sprecato. Che forse non si tratta  solo di un flusso che scorre all'infinito ma che in alcuni, precisi istanti il tempo, quello che ti invecchia, ti vede crescere e cambiare… si ferma. E ti scatta una foto…

Di foto il tempo te ne scatta parecchie e come un professionista sa sempre quando immortalare il momento migliore. Molte di quelle foto restano impresse nella tua mente, in un album che potrai sfogliare solo di notte, quando sei solo e ripensando a certi momenti ti scappa un sorriso. 
Altre volte, invece, hai più culo e quelle foto le trovi semplicemente su Facebook perchè qualche anima pia s'è ricordata di piazzarci anche la macchina fotografica fra il libro di biologia e quello di matematica!

E anche se i ricordi migliori una fotografia non te li sa raccontare, alcune restano delle vere e proprie pietre miliari. Come quando Colella fu risucchiato da un vortice spazio-temporale in un'altra dimensione.
 




 La profondità e l'alto numero di dettagli di questa foto meriterebbe un paragrafo sul libro di storia dell'arte. 

I giochi di luce; la mia faccia enigmatica; gli addominali di Conte che a furia di mangiare M&M's della tarturga si son perse le tracce; l'apparizione di Cristo dalla finestra e così via…

No, non siamo tra quelli che se sanno che in giro c'è una macchina fotografica scappano perchè non hanno i capelli apposto. Perchè mentre la maggior parte delle persone fa di tutto per non venire male, noi facciamo il contrario, sforzandoci (non troppo) per apparire una perfetta e totale merda!
 


Quelli che vedete in primo piano sono Antonio e Micaela. Le "menti" della classe. 
E' grazie a loro se Paone, la prof di matematica, non s'è ancora ficcata un coltello nel petto. 
Ed è soprattutto grazie a loro che il nostro culo viene ripetutamente messo in salvo dalle domande improvvise dei prof che decidono di interrogare da posto.
Hanno la media dell'8 e passa, bell'aspetto, divertenti, simpatici, disponibili, intelligenti e si meritano quindi di venire bene nelle foto.

Poi ci sono quelli dietro. In tutti i sensi.
 





Nascosti nell'ombra, espressioni vuote, aria da allevatori di scoiattoli e una polo rosa che si commenta da sola. 
Il simbolismo esoterico della foto è degno di una delle migliori spiegazioni del prof Conte sui misteri della Bibbia, dei Vangeli e dei fumetti di Topolino.

E parlando di foto che non hanno alcun senso, me ne viene in mente un'altra. Una di quelle che guardi e ridi senza un perchè. Così, spontanee e improvvise. E se riuscite a trovare anche un solo elemento sensato, vi prego di scrivermi.




Abbiamo pensato di inviarla a Mistero. Magari applicando qualche particolare filtro saremmo riusciti a capirci qualcosa in più. Uno spettro, un fantasma, un vampiro o semplice cagarella pre-interrogazione. Chi lo sa!
Sta di fatto, che tra le facce inorridite e le penne conficcate chissà come fra i capelli di Valentina, ha più senso un disegno di mio fratello di 4 anni che questa foto.
Ma sticazzi, c'abbiamo riso su per mesi!

Riso su per mesi, riso, ridere, risata, risata beffarda… Colella!




Chiamare Colella e vederlo voltarsi di scatto è diventato uno sport nazionale. Il suo sorriso beffardo è di quelli che ti porti stampati nella mente per tutta la vita.

E di sorrisi ne sono volati tanti. Davvero tanti.

Si va da alcune incompetenze didattiche di chi, purtroppo, non possiamo citare fino alle barzellette del prof Conte. Barzellette che non farebbero ridere nessuno e che ci sono state raccontate decine di volte, fra l'esasperazione e la rassegnazioni di chi, ormai, le aveva imparate a memoria.

Ma se ti fermi a riflettere… se VI fermate a riflettere… ci sono stati giorni in cui non ci siamo divertiti?
C'è mai stato un giorno in cui ci siamo sentiti soli? No, non c'è stato.

Perchè anche se siamo stati 22 individui buttati un pò lì per caso, sempre per caso ci siamo ritrovati sulla stessa barca, a remare nella stessa direzione con le stesse scorte di cibo.
E allora quando mi chiederanno dei miei anni da liceale, non potrò non spendere una parola su Valentina Babele e i suoi momenti di acidità acuta, scazzo profondo e apatia totale, momenti che sfumano poi in una fragorosa risata scaturita da un semplice sguardo fortuito.
Parlerò di Antonio Colella e dei suoi capelli rosso ketchup, degli All-Stars, le formazioni in classe, attimi di follia e le innumerevoli parigine consumate nei corridoi. Colui che è riuscito a passare l'anno senza debiti grazie alla sorte, che ha scelto per lui lo stesso banco di Antonio Biancarosa.
Parlerò di Luigi Iommelli, colui che condivide quasi tutti i miei interessi, quello seduto al primo banco e che rischia una scoliosi incrociata dato che è sempre, costantemente voltato dietro.

E ancora quelli della fila di sinistra che ce l'hanno a morte con Mottola e fanno a pugni con l'inglese, Rosa e Bianca Molaro che hanno avuto ALMENO una discussione con ciascun docente; Maria della Volpe e Roberta Felaco, alla quale ho rischiato di romperle il bacino facendola cadere dalla sedia; e poi colei che ci ha nutriti Martina Iovino, seguita da Carmela Mozzillo (o' mast!) e lì di fianco madre Francesca Dongiglio (che non ho mai capito se il cognome si scrive staccato o meno). E ancora la mia amante, ciaciona bella Federica Orsini (per gli amici "Gin&Contrò), l'ansia fatta a persona Alessandra Laudante, l'altra simpaticona Francesca Buccella (XD), il nostro capo ultras nonchè venditore di biglietti di fiducia per i Mac P, feste in discoteca, feste di compleanno, feste in chiesa, feste random Aurelio Fedele e Mr. Nintendo DS Domenico Francesco Paolo Giovanni Arturo Mariano Conte.

E poi… e poi… loro due. Antonio Conte e Micaela Caroprese.
Il primo, il mio compagno di banco, signor Ciuffetto e fan degli Slipknot. Come avrei fatto senza di lui?
A volte si instaura un rapporto così profondo che l'intesa parte con uno sguardo (a volte ho creduto di essere diventato gay)… basta voltarti e puff, hai la sicurezza che quel cazzo di teorema di matematica non l'ha capito neanche lui e ti senti subito meglio! 
O che se rischi la bocciatura corre a casa tua e ti da ripetizioni di fisica. 
E in cambio? Ti chiede una partita alla X-Box! 
"Bella Fratè! E turuturuturu!"

E passando a Micaela, non è un caso che riservo l'ultima posizione per lei, la tipa con 9 in matematica in cui, paradossalmente, mi rispecchio maggiormente.
Perchè anche se sul piano scolastico lei è una torta di dimensioni assurde, con panna, farcitura al caramello, pan di zenzero e soldatini di zucchero mentre io una semplice caramellina alla frutta, Micaela è il mio punto di riferimento in quella gabbia di pazzi.
Forse perchè la pensiamo uguale su parecchie cose o adottiamo lo stesso metodo di pensiero… non saprei!
Sta di fatto che è la mia aiutante, la mia compagna, alcune volte anche la mia spalla… e chissà cos'altro sarà.

Anyways, basta coi momenti drammatici… è stato un anno favoloso e mi sono anche rotto le palle di scrivere, quindi godetevi la foto che riassume un pò tutto quello che ho detto!




Ah… ho dimenticato Paolo Della Gatta 

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