Honesty? It's such a lovely word!


Ma l'onesta… dov'è? Premetto che questo sarà uno di quei classici post dove sparo a mille su tutto e su tutti e di conseguenza se avete intenzione di leggere qualcosa di razionale e logico vi invito a cambiare blog.

Anyways, domenica sera e tutto tace. Il vento, l'atmosfera… perfino la lavatrice che nelle ultime settimane mi ha dato gli incubi con la centrifuga stasera sembra essere stanca di bofonchiare. Tutto tace tranne la vocina maledetta. La vocina che mi sussurra nella testa, la stessa che mi ordina di andare a letto perchè domani ho sveglia presto e allo stesso tempo mi impone di accendere il PC e mettermi alla tastiera. Come un soldato che col suo fucile si sfoga mirando alle sagome di cartone.

Cos'è l'onestà? Da dove nasce e perchè è così rara? Perchè diavolo non descriviamo mai la realtà così com'è? Perchè nascondersi?
Odio quando chiedo qualcosa e mi si risponde con un giro di parole. Odio l'esitazione. Odio l'insicurezza nelle risposte. Proprio come un professore che interroga lo studente e intuisce la sua preparazione dalla prima, fatidica domanda: "Hai studiato?". Un professore potrebbe mettere il voto basandosi su quella singola risposta. Tutto il resto è un decoro. Perchè quando non si è preparati è inutile mentire. I professori ti leggono le parole non per il suono che compongono, ma per la quantità d'aria che emettono. Per il numero di vibrazioni… il battito del cuore. Rispondere "Si" o "No" conduce ad una sola, inevitabile conclusione.
E solo i professori sanno quale.
Odio i giri di parole fin da quando al primo anno studiai che in retorica "Perifrasi" sta per "Giro di parole". E ne dedussi che le perifrasi erano degli escamotages usati dai poeti per allungare il brodo e niente più.

Se ti chiedo di che colore è il cielo, mi aspetto una e una risposta sola. Che il cielo è azzurro!
E non che è coperto dalle nuvole, con un temporale in arrivo, oscurato da qualche strascico di fumo industriale, appannato dalla nebbia e impossibile da guardare perchè è in atto un eclissi! Cazzo!
E tu, fottuto meteorologo, mi vuoi mentire? Perfetto! Fallo! Ma abbi la bontà di farlo senza giri di parole, senza quelle cazzo di perifrasi! Dimmi che il cielo è azzurro e al diavolo se in realtà sta piovendo merda! 

Onestà… serve onestà. E alle undici e mezza di sera, con la sveglia che darà il suo segnale di guerra tra meno di 7 ore, serve anche un letto. E dei sogni.

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