A Jump in the Past

Cala il sipario sul palco.
E mentre l’ultima cortina di fumo va sfumandosi davanti alle luci dei riflettori, il protagonista viene accompagnato nel suo camerino da una buona dose di sani applausi. E’ stata un’esibizione "appassionante, vera e genuina" dicono le prime voci dei critici, un’interpretazione naturale e allo stesso tempo strutturata, un’avvincente conflitto di emozioni, una guerra di sentimenti, un cocktail di eventi e la nebbia, tanta nebbia che molte volte ha confuso gli stessi attori.
Quel romanzo che da tempo aspettava di essere narrato da persone in carne ed ossa è stato finalmente accontentato.
Un’atmosfera surreale ha avvolto l’intera scena per l’intera durata dello spettacolo.
Gli attori hanno riso, hanno pianto, hanno persino cantato e ballato. Di personaggi bravi ce ne sono stati tanti, ma tutti hanno dovuto inchinarsi di fronte alla maestosa interpretazione dei due protagonisti.
Nessuno si sarebbe aspettato tanta costanza, tanto amore, tanta passione che il solo provare a immaginare che quella sia stata nient’altro che finzione fa rabbia.
L’amore esiste e nessuno ha detto che debba per forza farti stare bene, non è scritto da nessuna parte che sia sinonimo di felicità e di svago, che sia semplice gelosia o passione … e questi due signori hanno voluto insegnarcelo.
"L’amore non è altro che il condimento della torta"
Si, è vero … si può star male, gridare e piangere, ma una semplice lacrima non avrà lo stesso peso di un’altra che è caduta per amore; puoi ridere, rilassarti e divertirti ma un sorriso non potrà mai farti stare bene come quando si ride per amore e adesso si può dire che un attore possa persino crescere … ma quell’attore, che nella sua carriera è stato male, ha gridato, pianto, si è rilassato, ha riso e si è divertito non diverrà mai un uomo se non ha mai amato.

E mentre i tecnici smontano la sceneggiatura per far spazio ad un nuovo evento, c’è ancora qualcuno che riflette sullo spettacolo appena terminato. Qualcuno come me che quello spettacolo l’ha interpretato in tutti i suoi aspetti, facendosi male quando c’è stato il bisogno di farsi male e divertendosi quando il copione richiedeva di divertirsi, qualcun’altro come quel protagonista che adesso si prende il meritato riposo nel suo camerino, un breve lasso di tempo per poi ritornare alla carica l’anno prossimo, un qualcuno che di recitare non smetterà mai perchè recitare e far recitare è il suo lavoro da sempre, quel qualcuno che gli scettici chiamano semplicemente Estate

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