Sciopero… dei calciatori

Anche solo leggendo il titolo del post ci si rende conto di quanto paradossale sia quello che sta succedendo negli ultimi giorni in Italia.
I calciatori hanno indetto uno sciopero.

Uno sciopero, avete presente?
Si, parlo proprio di quell'astensione al lavoro attuata da chi vuole rivendicare i propri diritti salariali, finanziari e così via.
Il paradosso nasce proprio dalla definizione di sciopero e da chi lo ha indetto. I calciatori.
Persone baciate dalla fortuna, che hanno avuto il culo di esser nati col talento di saper dare quattro calci ad una palla, per lo più ragazzi cresciuti per strada, a scalciare quel pallone mai gonfio abbastanza contro la staccionata del vicino o il portone della vecchietta del palazzo di fronte e che all'improvviso si sono ritrovati in uno stadio con 60mila persone a intonare il loro nome.
Calciatori, milionari, stipendiati mille, forse duemila volte meglio di mio padre che vende caffè da quando aveva la mia età e che dopo 18 anni di tazzine calde e clienti rompipalle non ha ancora raggiunto e mai raggiungerà la stessa cifra che guadagna oggigiorno un calciatore nel giro di un anno.
E mio padre non ha mai scioperato. 

Non sto qui a spiegarvi il perchè dello sciopero per il semplice motivo che non lo so. 
Non conosco il motivo per cui questi signori hanno deciso di ASTENERSI DAL LAVORO.
Parlo da ignorante, saccente, quello che vi pare, ne sono perfettamente consapevole. Mi basterebbero un paio di click su google per tornare a scrivere da persona informata mettendo via la mia presunzione di sapere come stanno andando le cose, elencando motivi, ragioni, le scelte delle varie controparti, firme, controfirme, contratti e adesioni. Ma non l'ho fatto e non lo farò.
L'unica cosa che ho letto è stato il titolo. Sciopero dei calciatori. Ho pensato bastasse quello per capire che ha più senso un disegnino fatto da un bambino di 3 anni che uno sciopero indetto da persone che girano per strada con le Ferrari. 
Non mi serve leggere articoli di migliaia di caratteri per arrivare alla conclusione che facciamo schifo in tutto e per tutto.
E come può non saltare in mente le centinaia di scioperi che hanno fatto parte del passato e che hanno scritto la storia, e sorridere per la mancanza di pudore di chi ha ridicolizzato nel giro di una settimana chi si è spaccato la schiena per davvero, chi lavora per strada o sui mezzi pubblici, chi rischia la vita o spegne gli incendi, chi la vita l'ha data in cambio di un voto che non vale a un cazzo e chi paga le tasse per arricchire i porci seduti in parlamento…

Siete stati baciati dalla fortuna, voi. Ed è proprio vero che non ci si rende conto di qualcosa finchè non si perde tutto.
Divertitevi.

 


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