Just in time…

Ieri ho visto Fortapasc, il film biografico sulla vita di Giancarlo Siani. A parte la celeberrima storia che tutti conoscono, c’è stata una cosa che mi ha fatto riflettere. La libertà di parola.

Giancarlo Siani è stato ucciso perchè ha parlato troppo, questo è certo… ma se non avesse parlato, sarebbe stato meglio? Dico, è giusto tenersi tutto dentro per paura che a qualcuno non piaccia quello che scriviamo? No, non lo è.

E il blog l’avevo abbandonato per questo motivo.

Sia chiaro, non ho legami con la camorra nè qualche lettore che potrebbe ammazzarmi, l’esempio di Giancarlo Siani nel mio caso si riduce a semplici dicerie, pensieri, umori nero su bianco che magari decido di non rivelare in modo diretto ma, successivamente, attraverso il blog.
Ero stanco di litigare, di dare spiegazioni, di dare volti chiari a quello che volontariamente decidevo di rendere velato. In poche parole, avevo smesso per quieto vivere.

E solo oggi, vedendo che gli altri se ne fottono di chi li circonda e che i problemi che mi sono posto io neanche se li immaginano, ho deciso di tornare a scrivere. Di come mi sento. Di come vivo. Di cosa mi da fastidio. Del gelataio e della mosca che mi ronza attorno. Tornare a scrivere per elogiare, richiamare, annotare e magari spalare merda addosso a qualcuno. Perchè è giusto che sia così. La libertà di parola me la tengo stretta… e preferisco subirmi le conseguenze di un post in cui mando a fanculo mezzo mondo che sparire nel buio.

La parola d’ordine di oggi è: egocentrismo.
Già, chi non ha mai avuto il classico amico rompicoglioni che non spreca occasione di elevarsi un gradino sopra di te. Quello che se gli dici “Oggi ho studiato molto” lui ti risponde “Io ho studiato di più” e derivati.
La classica merda che se gli fai notare che hai preso 9 al compito di inglese non si complimenta. No, non lo fa. L’egocentrico secchione ti sbatterà in faccia il suo 10 mentre l’egocentrico e basta dirà che hai sicuramente copiato, che a scuola sua c’è un altro metodo di giudizio, che i tuoi prof sono degli incapaci buoni solo ad elargire voti. Poi c’è l’egocentrico completo, che ti dirà entrambe le cose.
Ma questa è la vita, una continua lotta al potere, persone che vogliono dimostrarsi più in gamba di altre e che tendono inevitabilmente a trascurare i veri valori della vita.

Forse sono io che sono troppo poco competitivo, che evito di sbranarmi come cani per un voto, un complimento, un occhiata mal recepita e mille altri motivi. E preferisco starmene nel mio angolo a descrivere ciò che vedo, dando la mia idea di questa società che tanto sembra un teatro con attori che recitano parti, a mio avviso, fin troppo divertenti.
E, credetemi, lo spettacolo è fin troppo interessante per non poter essere descritto.

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