Un pensiero di 50 sfumature…

La prima volta che, parlando di libri, mi nominarono un certo “Christian Grey”, scettico risposi “Forse intendevi Dorian Gray”. E invece no.

Christian Grey.

Premetto che non ho letto nessun 50 sfumature di niente, nè tantomeno potrete accusarmi di “giudicare un libro dalla copertina”, poichè non conosco nemmeno quella. Mi baserò unicamente su quello che si legge sui social network, quello che si dice in televisione e più in generale, sull’opinione comune di quella parte di popolazione che ha le tette.

Christian Grey, secondo loro, è l’uomo perfetto.

Per chi non lo sapesse, tale Christian Grey è descritto nel romanzo come un uomo potente, bello e affascinante. E fin qui ci siamo, dato che rientra perfettamente nei classici canoni dell’uomo dei sogni di una ragazza. La sua peculiarità, però, sta nel fatto che è un mezzo psicopatico malato di sesso. Inoltre: non vuole avere relazioni fisse, impone alla protagonista un rapporto tra Dominatore (lui) – Sottomessa (lei) e adora le pratiche sessuali estreme.

La protagonista, di nome Ana (gioco di parole?) non solo accetta tutte queste condizioni (il che, nella realtà, sarebbe impensabile proporne anche solo una) ma si convince che quello è l’uomo di cui vale la pena innamorarsi. Quello che la mette ad angolo retto, le fa la treccia e via di fantasia.

Ora, secondo voi, come dovrebbe sentirsi l’altra metà della popolazione, quella con un buco in meno, scoprendo che ha speso trequarti di adolescenza alla ricerca dell’unicorno incantato, quando per farvi felici sarebbe bastato solo il corno? O una mazza qualsiasi? Come dovrebbe sentirsi il ragazzo brufoloso quando viene a sapere che l’uomo da sposare è quello coi soldi, schizofrenico e sessodipendente?

La società va a puttane? Non c’è più cavalleria, galanteria, romanticità? Grazie al cazzo.

I media sponsorizzano dei libri in cui non si fa altro che scopare, litigare, scopare, fuggire e scopare. Libri che parlano di stereotipi, di uomini perfetti che non hanno nulla a che vedere con la realtà. Libri che parlano di amori carnali, di attrazione fisica, di pelle e di ossa. Poi gli ormoni delle ragazzette esplodono, si fidanzano, si sfidanzano, si rifidanzano, si sfidano e poi che succede? Succede che Federico Moccia ci gira un film. E i media lo sponsorizzano. Ed è la fine che ci meritiamo.

La serie 50 sfumature ha superato i settanta milioni di copie vendute in tutto il mondo. “Solo” trenta milioni in meno all’intera saga de “Il Signore degli Anelli”. Ma considerando che l’ultimo libro, 50 sfumature di rosso, è uscito solo un anno fa, il sorpasso è solo una questione di tempo.

Questo significa che nel giro di qualche anno in giro ci saranno più persone che conosceranno Christian Grey che Gandalf il Grigio. Saranno sempre di meno quelli che vedranno negli Hobbit (un popolo alto poco più di 80cm) la grandezza dell’animo e dello spirito, mentre accrescerà il numero di quelli che punteranno al potere, al successo e alla dominazione, sia economica che sessuale. Le storie di uno che cavalca selvaggiamente la sua donna saranno più lette delle storie dei guerrieri del Nord che per difendere la propria terra, i propri cari e i propri amori cavalcheranno i loro destrieri verso Mordor. Non si parlerà più di infinito e di eterno, come l’amore tra Arwen e Aragorn, ma solo di sesso e piacere. Niente pane elfico, al massimo viagra. Nessun libro creerà i presupposti di una pace tra tutte le razze (nani, uomini, elfi, hobbit… bianchi, neri, rossi o gialli) come nessun libro parlerà di amicizia, ma solo di rapporti con la scadenza.

Leggete. Ma leggete ciò che merita di essere letto.

 

 

 

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