Sometimes, late at night …

Mi deprime l’idea di ricorrere a diari, messaggi e blog solo quando qualcosa in me non va. Eppure è quello che sta accadendo.
Il vigore nello scrivere che avevo un tempo sembra essere scomparso dalle mia dita.
Mancanza d’ispirazione, periodi "no!", restrizioni dei contenuti … tutto collabora nel mandare il mio ego a farsi fottere.
Eppure stasera sono qui, proprio come accadeva qualche tempo fa …
Parlare del passato mi mette monotonia e se provo a guardare avanti mi viene l’angoscia. Unica soluzione: lavorare sul presente. 
Sono sempre più rare le notti in cui chiudo gli occhi e mi rendo conto di essere veramente felice. Troppe sono invece le notti in cui combatto con gli spettri del giorno per cercare di allontanarmi dai brutti episodi che hanno caratterizzato la giornata. Che si tratti di un brutto periodo è scontato. Il rompicapo risiede nell’uscirne. Ultimamente la mia vita sembra essere un puzzle fatto da un cieco, con tutti i pezzi che concordano tra di loro in modo errato.
Ma dove diavolo risiede l’equilibro di cui tutti parlano? Perchè la mia vita è animata dal caos? Che senso ha vivere ogni dannato giorno con un alone di tristezza che ti circonda? Perchè tutto quello che faccio di buono non fa altro che ritorcersi contro di me? Mi sento pedina del mio stesso gioco, eppure so di non essere io a gestire le mosse.

Servirebbe solo un pò di tranquillità. Un oasi dove riposarsi per un giorno senza dover curarsi dell’umore degli altri, senza dover dipendere da niente e nessuno. Mera utopia. Nient’altro.

E mai come stasera trovo confortante l’idea di sentirmi solo. Ogni singola interferenza nel mio campo d’azione mi suscita fastidio e rabbia. Mio fratello che piange, una fottuta mosca, il ticchettio dell’orologio … tutto. Magari ho solo bisogno di dormire …

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